Visita del Gen. Claudio Graziano a Mogadiscio
Shukri Said – Primavera Africana – Lo scorso 23 dicembre il Gen. Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, è arrivato a Mogadiscio per colloqui a porte chiuse con i vertici militari della Somalia volti alla ricostituzione dell’esercito somalo.
In particolare il Gen. Graziano si è intrattenuto con il suo omologo Gen. Mohamed Adan Ahmed e il Ministro della difesa Gen. Abdulkadir Sheikh Ali Dini sui temi delle relazioni militari e della sicurezza.
Il Ministro della difesa Gen. Abdulkadir Ali Dini (a sinistra), il Capo di Stao Maggiore somalo Gen. Mohamed Adan Ahmed ed il Capo di Stato Maggiore italiano Gen. Claudio Graziano,
Il Ministro della difesa Gen. Abdulkadir Ali Dini (a sinistra), il Capo di Stato Maggiore somalo Gen. Mohamed Adan Ahmed ed il Capo di Stato Maggiore italiano Gen. Claudio Graziano,
La visita ha permesso al Gen. Graziano di portare gli auguri di Natale ai militari italiani impegnati nella formazione dell’esercito somalo e di salutare il Gen. Antonio Maggi che la scorsa primavera ha sostituito il Gen. Massimo Mingiardi al vertice della missione europea EUTM Somalia (European Union Training Mission to contribute to the training of Somali security forces) con il compito di addestrare le forze armate somale.
L’aiuto alla ricostruzione dell’esercito somalo è certamente uno dei punti di forza delle relazioni italosomale che dopo la guerra civile del 1991 hanno avuto poche occasioni di riprendersi. L’addestramento delle truppe è il settore nel quale l’Italia è fra i Paesi più stimati e apprezzati nel mondo e quindi uno dei settori in cui veramente l’Italia può offrire sostegno alla ripresa della Somalia. L’esercito, del resto, è indispensabile alla sicurezza del Paese del Corno d’Africa quale condizione essenziale per permettere alle attività economiche di rifiorire anche con l’aiuto della comunità internazionale che ancora si tiene alla larga proprio per l’instabilità e inaffidabilità del territorio.
Non mancherebbero, infatti, occasioni di grandi affari con le ricchezze della Somalia se solo si pensa alla riserva di cinquanta milioni di capi di bestiame (notizia di Expo 2015), alla pesca nell’Oceano Indiano, alla frutta e verdura che crescono nella Mesopotamia somala tra i due fiumi Juba e Shabelle, alle risorse di gas e petrolio.
Muovendo dalla ricostituzione dell’esercito, l’Italia potrebbe partecipare anche alla formazione della burocrazia, della magistratura, dell’università – sia nel settore umanistico che in quello scientifico – offrendo alla Somalia anche le conoscenze per migliorare la produttività economica nei settori in cui è leader naturale.
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