Main Menu

Tragedia immigrazione, barcone affonda tra Libia e Lampedusa: ci sarebbero 40 morti

corrieredelmezzogiorno.corriere.it – A bordo c’erano circa 400 persone: 240 sono quelle tratte in salvo. Già recuperati 14 cadaveri, ma si teme un bilancio tragico. Il ministro Alfano: tanti morti

AGRIGENTO – Nuova tragedia dell’immigrazione: un barcone è affondato al largo della Libia e sarebbero almeno quaranta i morti (quattordici i corpi senza vita già recuperati nei pressi del naufragio). «Numero non ancora definitivo», sottolinea con prudenza una nota della Marina militare: le operazioni di salvataggio sono infatti in corso e i cupi dettagli della tragedia stanno emergendo proprio in queste ore. A bordo del natante pare ci fossero circa 400 migranti. «Non si sa ancora precisamente quante fossero le persone a bordo», spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa, Giuseppe Cannarile, «ma i superstiti dicono che fossero centinaia. Siamo sul posto e stiamo lavorando senza sosta». Le autorità hanno dirottato sul luogo del naufragio anche alcuni mercantili per soccorrere i migranti in difficoltà.

OLTRE DUECENTO PERSONE SALVATE – Al momento sarebbero oltre duecento le persone salvate. Le autorità marittime italiane sono state informate dall’equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere che si trovano a 50 miglia dalle coste della Libia e a 100 miglia da Lampedusa. La fregata Grecale ed il pattugliatore Sirio stanno facendo rotta «alla massima velocità» verso la zona interessata dall’affondamento del barcone, sottolinea la Marina militare, aggiungendo che «l’elicottero del Grecale è decollato per recarsi nel più breve temo possibile sul luogo del naufragio per dare assistenza».

ALFANO: TANTI MORTI – «Ci sono tanti morti vicino alla Libia. Le nostre navi sono lì a recuperare i morti e a soccorrere i vivi», ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, riferendosi al barcone carico di migranti naufragato a sud di Lampedusa.

MOGHERINI: «EPISODI INSOSTENIBILI» – «Il nuovo naufragio al largo di Lampedusa è uno degli “episodi non sostenibili” che l’Italia affronta avendo come «priorità quella di salvare vite umane» ma che «debbono essere affrontati dall’Unione europea»: così il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, è intervenuta da Bruxelles in occasione del Consiglio Esteri. «Lavoriamo perché al Consiglio europeo di giugno ci siano passi avanti», ha sottolineato la titolare della Farnesina.

ALTRO NAUFRAGIO – Solo martedì scorso un’altra imbarcazione carica di migranti è affondata al largo delle coste di Tripoli. Il bilancio delle vittime, secondo quanto ha riferito il governo libico, è di almeno 40 morti. I soccorsi sono riusciti a salvare 51 persone, ha aggiunto Rami Kaal, portavoce del ministero dell’Interno.

Lampedusa, l’hangar della morte

 LA TRAGEDIA DEL 3 OTTOBRE – «Il mare è pieno di morti». Era il 3 ottobre del 2013, quando il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini pronunciava queste parole difficili da dimenticare. Un incendio divampato a bordo di un barcone carico di immigrati causò allora il tragico naufragio che provocò la morte di quasi 400 persone. Secondo il racconto dei superstiti alcuni dei passeggeri avevano acceso un falò quando l’imbarcazione era in prossimità della costa dell’Isola dei Conigli, con l’intento di farsi avvistare e soccorrere. Le fiamme incontrollate si sarebbero però propagate e sul natante divampò un rogo nel panico generale, spingendo tutti a gettarsi in mare.

SINDACO LAMPEDUSA: «INTERVENGA L’EUROPA» – Oggi il sindaco di Lampedusa, appreso della nuova tragedia in mare, dice che «il governo Renzi deve pretendere dall’Europa soluzioni condivise, urgenti, e soprattutto diverse dalla sola sorveglianza a mare. Altrimenti le stragi in mare non si fermeranno mai». «Ho sempre pensato che la soluzione Mare nostrum non fosse la soluzione a regime», aggiunge Nicolini, che sta seguendo da Lampedusa il salvataggio in mare dei profughi, e che lancia, ancora una volta, la proposta dei “canali umanitari controllati”.

SALVINI: «MARE NOSTRUM AIUTA SCAFISTI» – Su Facebook, invece, il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato così la tragedia: «A richiesta urgente della Lega: sospendere Mare Nostrum e bloccare le partenze, subito. Coi soldi dei disoccupati italiani, i nostri politici aiutano gli scafisti e condannano gli africani».

VIDEO GIRATO DA MIGRANTE – Ed è di stamattina la notizia del fermo, da parte della Squadra mobile di Ragusa, di due scafisti, identificati grazie al video girato da un migrante durante la traversata che l’ha condotto due giorni fa nel porto di Pozzallo (Ragusa), insieme con altre 232 persone (GUARDA LE IMMAGINI). «Io vi aiuto ma non chiedetemi di rimanere in Italia, devo andare dalla mia famiglia in Svezia», ha detto il 23enne profugo siriano agli agenti consegnando il filmato del viaggio della speranza realizzato con il suo telefonino. I due presunti scafisti fermati, Haykel Saiidi, di 26 anni, e Nader Ben Mouhamed Wertani, di 18, secondo alcuni testi, avrebbero ricevuto un compenso di 6mila euro ciascuno per il viaggio, durato circa 11 ore, durante il quale i migranti a bordo non avrebbero ricevuto né cibo né acqua.

fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2014/12-maggio-2014/ancora-strage-migranti-affonda-barcone-libia-lampedusa-223209905852.shtml






Comments are Closed