Sono 35 milioni i minori che nel mondo fuggono da guerre e fame con un’emergenza in Italia
repubblica.it (Marta Rizzo) – I ragazzi al di sotto dei 20 anni che scappano dai loro paesi d’origine superano la metà della popolazione italiana. Sulle coste del nostro Paese, quest’anno, ne sono sbarcati 13 volte in più rispetto al 2013.Terre des Hommes cerca di accoglierli col progetto Faro e fa partire l’iniziativa sportiva Running for kids per far conoscere questi figli di nessuno
ROMA – I dati nazionali sono quelli ufficiali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dunque sfugge la quantità reale di minori che arrivano in Italia, soli e senza identità. Nel 2013 erano 8.000.Terre des Hommes porta avanti in Sicilia il progetto Faro per dare loro una dignità e, dal giorno di Pasqua, promuove una maratona per aiutare questi bambini.
Giovani migranti in fuga.Soltanto nei primi 4 mesi del 2014, il numero di migranti giunti sulle nostre coste, ha raggiunto una cifra 13 volte superiore allo stesso periodo nel 2013. Solo lo scorso anno, in Italia sono arrivati quasi 8.000 minori stranieri non accompagnati, di cui il 40% in Sicilia. Nel mondo, sono quasi 35 milioni (oltre metà della popolazione italiana) i bambini e ragazzi con meno di 20 anni (fonti Onu) che cercano riparo in paesi stranieri. Scappano da povertà, violenze, guerre. Hanno perso la loro casa e spesso le loro famiglie e quando arrivano in Italia, l’accoglienza assomiglia a un limbo, in cui restano in attesa per mesi prima di essere trasferiti in case-famiglia, come prescrive la legge. Vivono in strutture di passaggio inadeguate e promiscue, per la mancanza di personale formato e per la compresenza di adulti con esigenze, età e vissuti molto diversi e rischiano di cadere vittime di criminalità organizzata, sfruttamento e tratta di esseri umani.
Il progetto Faro per i minori in fuga in Sicilia. Gli operatori di Terre des Hommes, psicologi e mediatori culturali, sono attualmente presenti nel centro di Prima Accoglienza per Minori non Accompagnati Papa Francesco, di Priolo Gargallo (Sr) per dare loro sostegno psicologico attraverso colloqui, giochi e attività ludiche. Quella di quest’anno, è della quarta fase del progetto Faro, iniziato nel 2011 con un intervento di assistenza giuridica e legale ai minori migranti in Lampedusa (Faro I), proseguito nel 2012 con un ciclo di incontri di formazione legale e sociale degli operatori di comunità (Faro II) in sette città italiane. Nel 2013, Faro III è tornato al Centro di Contrada Imbriacola di Lampedusa con attività di assistenza psicologica e psicosociale in favore dei minori stranieri non accompagnati.
Dare dignità e forma ai ragazzi. La scelta di intervenire da punto di vista materiale e psicologico, nasce dal forte bisogno di aiuto, in giovani soli, nella delicata fase di arrivo in Italia. “Una prima accoglienza competente e sensibile deve dare un messaggio incoraggiante – spiega Lilian Pizzi, psicologa di Terre des Hommes che opera nel Centro di di Priolo Gargallo – ai bambini e adolescenti che hanno dovuto lasciare i loro paesi in cerca di condizioni di vita sicure e dignitose”. Il crollo emotivo, psicologico e fisico e il disorientamento che vivono queste persone dopo viaggi estenuanti, assieme a confusione e assenza di riferimenti certi e informazioni chiare sul loro destino, li rende vulnerabili e bisognosi di un supporto che miri a farli orientare nella nuova condizione.
Running for kids. La Sicilia è stata scelta come punto di partenza simbolico di un’impresa sportiva mai tentata prima in Italia, accompagnata a un fine sociale: far conoscere al grande pubblico il dramma dei giovani migranti da paesi in guerra come Siria, Somalia, Afghanistan, Eritrea, Libia, Egitto, per ricordare i loro diritti e raccogliere fondi per il progetto Faro di Terre des Hommes. Il 20 aprile, giorno di Pasqua, partirà da Catania Running for Kids, la maratona di Ivana Di Martino che proseguirà nei due giorni successivi ad Augusta e Siracusa, luoghi dove sono accolti molti dei minori stranieri non accompagnati arrivati sulle nostre spiagge.
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fonte: www.repubblica.it/
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