Obama nomina nuova ambasciatrice in Somalia dal 1991
Shukri Said – Primavera Africana – Il Presidente Barack Obama ha nominato un nuovo ambasciatore per la Somalia dopo 25 anni. Si tratta della Sig.ra Katherine Simonds Dhanani, una diplomatica di lungo corso con una lunga esperienza nel mondo ed in Africa in particolare dove ha operato in Zimbabwe, Gabon, Zambia e in Congo
La sede della nuova ambasciata americana per la Somalia sarà però a Nairobi ancora per un po’ di tempo per ragioni di sicurezza.
E’ stata la portavoce Jen Psaki ad affermare che: “Questa nomina storica è un segno dell’impegno degli Stati Uniti in Somalia e ci permette anche di sottolineare il progresso del popolo somalo verso il superamento di decenni di conflitti. La Somalia ha un notevole lavoro da fare per completare la sua transizione verso una nazione pacifica, democratica e prospera.”
L’Ambasciata degli Stati Uniti ha chiuso nel 1991 quando, con l’allontanamento del Presidente Mohamed Siad Barre, la Somalia è sprofondata nella guerra civile. Il rapido peggioramento della situazione spinse Bush padre, l’ultimo giorno del suo mandato, ad inviare i Marines a Mogadiscio. Le truppe americane si ritirarono dalla Somalia nel 1994, pochi mesi dopo l’umiliante debacle nota ormai come “Black Hawk Down” dal libro di Mark Bowden da cui venne tratto il film di Ridley Scott premiato con due Oscar nel 2002 in cui si narra di quando i miliziani dell’allora Signore della Guerra Mohamed Farah Aidid abbatterono due elicotteri americani. Diciotto soldati USA rimasero uccisi nella battaglia che segnò l’inizio della fine della missione militare statunitense. I cadaveri di alcune delle vittime vennero legati per i piedi ai fuoristrada dei miliziani somali e trascinati per le strade di Mogadiscio.
La nomina ad ambasciatrice per la Somalia della Sig.ra Katherine Simonds Dhanani sembra anche una risposta alle recentissime minacce di Al Shabab, affiliata ad Al Qaeda, di attacchi terroristici a centri commerciali negli Stati Uniti, oltre che in altri paesi europei, ed in particolare a The Mall of America di Minneapolis in Minnesota, lo Stato nordamericano a confine con il Canada con la più alta concentrazione di somali di tutti gli Stati Uniti.
Nel suo comunicato la portavoce Jen Psaki ha aggiunto che gli Stati Uniti sono impegnati, come un alleato sicuro, a sostenere la Somalia verso il superamento della transizione e che, non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, verrà aumentata la presenza diplomatica procedendo alla riapertura dell’ambasciata statunitense a Mogadiscio.
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