Migranti, l’UE propone vie legali per l’ingresso in Europa
repubblica.it – Giudizi contrastanti, tra plausi e contestazioni. “Un grande passo avanti”, dice l’Alto commissariato Onu per i rifugiati e l’OIM. “Molti dubbi” espressi invece da OxfamROMA – LAgenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) da un giudizio positivo alle proposte della Commissione europea, annunciate oggi, per la gestione delle migliaia di rifugiati e migranti che arrivano in Europa attraverso il Mediterraneo. “Le proposte- si legge in una nota ufficiale – includono il rafforzamento degli interventi per il salvataggio di vite umane in mare, meccanismi efficaci per consentire vie legali di ingresso nell’UE a persone in fuga dalle guerre, e la necessità di prevedere un’equa ridistribuzione dei rifugiati. Le proposte contengono anche dei provvedimenti per far fronte ad alcuni fattori che spingono le persone nelle mani dei contrabbandieri, comprese le disperate condizioni che molti rifugiati affrontano nei paesi di primo asilo e di transito”.
Nel 2014 hanno attraversato il Mediterraneo 219 mila persone. Gli intenti dell’Unione Europea “rappresentano un grande passo in avanti – ha dichiarato Volker Türk, assistente dell’Alto Commissario dell’UNHCR per la Protezione – in termini di gestione dei flussi di rifugiati e migranti . Ora – ha aggiunto – è estremamente importante, e vitale per il salvataggio di vite umane, che queste proposte siano adottate in tempi rapidi e pienamente attuate”. Negli ultimi anni, i livelli record di migrazioni globali causate da guerre e conflitti in Siria, in Iraq, nei paesi del Corno d’Africa e in altre regioni dell’Africa sub-sahariana, combinati all’insicurezza in Libia e al blocco di vie terrestri in altre regioni, hanno alimentato il forte aumento del numero di rifugiati che tentano di entrare in Europa attraverso una delle poche vie rimaste accessibili: le traversate in mare. Nel 2014, circa 219.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo a bordo di imbarcazioni gestitedai trafficanti, oltre 3,500 tra loro hanno perso la vita. Il 50% di queste persone erano rifugiati, in fuga da guerre e persecuzioni. Finora, nel 2015, circa 62,500 persone hanno intrapreso questa pericolosa traversata e almeno 1,800 tra loro hanno perso la vita.
La solidarietà di tutti è la soluzione. “La solidarietà nell’approccio tra Stati Membri dell’Unione Europea è l’unica maniera in cui può essere affrontato un problema di questa natura e l’UNHCR esprime profondo apprezzamento nel vedere che questo principio è stato riconosciuto nelle proposte presentate oggi.” ha affermato Volker Türk. “L’UNHCR è pronto a fornire tutto il supporto necessario agli Stati Membri per trasformare in realtà questi obiettivi.
Il giudizio dell’OIM. Anche l”Organizzazione Internazionale per le Migrazioni(OIM) accoglie con favore le nuove proposte presentate dalla Commissione Europea per affrontare la crisi nel Mediterraneo, che ha provocato finora la morte di circa 1.770 persone. La soddisfazione nasce per il fatto che “le nuove proposte – si legge nel documento diffuso – includano anche alcune delle indicazioni avanzate dalla stessa OIM, come il porre al cuore della nuova strategia il salvataggio di vite umane e la necessità che tutti gli Stati Membri condividano in maniera equa la responsabilità di accogliere i richiedenti asilo”. L’Agenda europea sulla Migrazione, pubblicata mercoledì, propone di triplicare il budget dei pattugliamenti nel Mediterraneo proprio per salvare le vite in mare e stabilisce che l’Europa, entro il 2020, possa reinsediare 20.000 rifugiati l’anno, tramite programmi di “Resettlement”. “Queste iniziative – conclude la nota dell’OIM – affrontano con un approccio serio e costruttivo una sfida che l’OIM prevede durerà ben oltre la metà di questo secolo,” commenta il Direttore Generale OIM, William Lacy Swing.
La lotta ai criminali. L’Oorganizzazione internazionale per le migrazioni considera positiva anche la decisione di rafforzare il contrasto alle reti criminali del traffico di persone, “anche se rimangono ancora serie preoccupazioni – precisa il comunicato – sui quei piani che prevedono di identificare, catturare e distruggere sistematicamente le imbarcazioni usate dai trafficanti, sotto l’egida dell’organismo europeo di Sicurezza e Difesa (CSPD). Nonostante l’OIM riconosca che ci sia bisogno di agire in modo determinato, l’Organizzazione teme che azioni militari, per quanto lodevoli, possano intrinsecamente mettere ancora di più in pericolo le vite dei migranti”.
Il punto dell’assistenza. “Un altro punto valido dell’agenda – si legge ancora nel documento dell’OIM – è quello riguardante l’importanza di realizzare politiche di assistenza ai migranti molto prima che questi raggiungano le coste dell’UE e di sostenere i paesi che hanno il maggiore onere nell’accogliere i rifugiati e sfollati a causa di conflitti e di violazioni dei diritti umani. Il Niger è un crocevia fondamentale per i migranti che intendono raggiungere l’Europa, e la Commissione ha proposto di lavorare con l’OIM e l’UNHCR per creare un centro pilota polifunzionale nel paese. Tale centro fornirebbe informazioni sui pericoli del viaggio, protezione dallo sfruttamento e potrebbe identificare sul posto i possibili beneficiari di programmi di “resettlement”.
Dare ai migranti un’immagine realistica del viaggio. L’obiettivo è di fornire ai migranti “un’immagine realistica” delle possibilità di successo del loro viaggio verso l’Europa e di offrire sostegno a chi decide di tornare a casa. La procedura del ritorno volontario è di gran lunga preferibile al rimpatrio forzato per coloro il cui unico desidero è in fondo di trovare lavoro e di avere una vita migliore. “L’OIM è pronta a contribuire nella stesura di valide politiche migratorie che possano creare efficaci canali d’accesso legale per chi cerca lavoro e asilo. L’OIM crede fermamente che politiche concrete sulla migrazione economica siano fondamentali per rendere l’Europa più competitiva”.
OXFAM: “Pochi i passi avanti e dubbi sulle decisioni Ue”. Di tutt’altro tenore è invece il commento dei OXFAM, che esprime “Preoccupazione sulla proposta di intraprendere operazioni per la distruzione dei mezzi utilizzati dagli scafisti. Del tutto insufficiente il reinsediamento di sole 20 mila persone bisognose di protezione internazionale. Necessario lavorare sulla libera circolazione dei rifugiati nella UE”. Oxfam, dunque, giudica la proposta della Commissione Europea con forti perplessità: “la distruzione delle barche utilizzate dai trafficanti rischia di avere come esito immediato quello di bloccare i migranti in Libia, lasciandoli alla mercé delle terribili violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate ogni giorno nel paese.
Si mettono a rischio decine di migliaia di persone. “Questa proposta – si legge nel documento diffuso dall’Ong – lascia aperti mille dubbi e interrogativi sulla sua stessa realizzabilità”. E il direttore dei Programmi in Italia, Alessandro Bechini, aggiunge: “Questo perché potrebbe mettere ancora più a rischio la vita delle decine di migliaia di migranti in fuga attraverso il Mediterraneo. Come sarà possibile che queste operazioni avvengano senza provocare un ulteriore deterioramento delle relazioni tra gli stati che si affacciano sul Mediterraneo, peggiorando così le condizioni di vita per i migranti che arriveranno nei paesi del Nord Africa? Esiste il rischio concreto che ancora più migranti siano spinti dalla disperazione a tentare la traversata sulle poche barche rimaste, che di conseguenza partiranno ancora più affollate”.
Bene invece l’aumento dei fondi. Rispetto alla tutela della sicurezza dei migranti in mare, Oxfam guarda favorevolmente all’aumento di fondi dedicati alla Joint Operation Triton-Poseidon, ma sottolinea come “questo non sia sufficiente: è infatti necessario un intervento di tipo umanitario fortemente concentrato sulle operazioni di ricerca e salvataggio in mare attraverso una operazione ad hoc, che preveda non solo il salvataggio dei migranti intercettati durante il pattugliamento dei confini marittimi, ma un’attiva ricerca delle persone in difficoltà”. E aggiunge Bechini: “Riteniamo fondamentale che l’estensione geografica della missione, che sappiamo sarà ampliata rispetto al passato, consenta di effettuare salvataggi anche in prossimità delle coste libiche. Negli ultimi anni la maggior parte dei naufragi è avvenuta proprio in quelle acque”.
Il nodo del reinsediamento. Ancora da sciogliere inoltre il nodo del reinsediamento e dell’accoglienza dei migranti. “Oxfam accoglie con favore l’introduzione del principio di ridistribuzione delle quote tra gli stati membri che sarà discussa nell’incontro dei Ministri degli Esteri in programma lunedì prossimo, ma ritiene che questa misura debba essere inserita in un più ampio contesto di ripensamento delle politiche europee sull’asilo e l’immigrazione: partendo dall’affrontare il tema della libera circolazione in Europa delle persone che hanno ottenuto lo status di rifugiato, secondo il principio del mutuo riconoscimento delle decisioni sull’asilo. Una proposta che finora ha incontrato troppe resistenze da parte degli stati europei e che invece consentirebbe una redistribuzione “naturale” almeno di chi è già titolare dello status di rifugiato”.
fonte : http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2015/05/13/news/immigrazione-114286452/
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