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Migranti, Avramopoulos: “Barriera al Brennero non è la soluzione”. Vienna, controlli necessari

Il commissario per l’immigrazione al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo: “Credo nella costruzione di ponti, non di muri. In particolare fra i Paesi Schengen questa non è la scelta migliore”. Cancelliere austriaco: “Fuori discussione accogliere persone senza limiti”TRASBURGO – “Costruire barriere fra stati di Schengen, e ora in particolare quella fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta”, dice al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo il Commissario per l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. “Credo nella costruzione di ponti, non di muri – ha osservato – serve una politica dell’immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata”.

“Dobbiamo evitare di giocare con gli stereotipi e lottare contro di loro. Le immagini vergognose di Idomeni non onorano la storia europea e i nostri valori. Dobbiamo trattare queste persone con rispetto ma dobbiamo anche pianificare una politica e dargli attuazione” ha aggiunto Avramopoulos. Ma Vienna non ci sta. Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d’asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti”, ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann dopo il consiglio dei ministri a Vienna. Secondo Faymann, “è assolutamente fuori discussione” non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. “Mi assumo la responsabilità”, ha aggiunto il cancelliere.

Migranti, Avramopoulos: "Barriera al Brennero non è la soluzione". Vienna, controlli necessariDimitris Avramopoulos

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L’Austria attuerà controlli più rigidi al varco di frontiera del Brennero al più tardi dal primo giugno ha detto oggi il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. Ma i tempi dipendono sia dal reale numero di migranti in arrivo che dallo stato dei lavori. Il terreno per la costruzione della barriera è però già in fase di preparazione. La società austostradale “Asfinag ha avviato i lavori di posa di una tettoia” destinata a dare riparo alle operazioni di controllo”, ha indicato un portavoce della polizia della provincia austriaca del Tirolo, Stefan Eder. La data di inizio dei lavori di barriera propriamente detti “non è stata ancora fissata”, ha precisato.

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Con la sostanziale chiusura della cosiddetta rotta balcanica, Vienna prevede che gli arrivi di migranti in Italia raddoppieranno, arrivando quest’anno a 300 mila. Alla richiesta se l’Austria intenda costruire una barriera alla frontiera con l’Italia, il ministro ha detto che la questione principale è “introdurre un sistema di gestione dei confini simile a quello di Spielfeld”, località al confine con la Slovenia. Verrà ripristinato il posto di blocco, un check point nel quale la polizia austriaca effettuerà controlli sui documenti ma il presidente austriaco Heinz Fischer ha assicurato che non ci sarà filo spinato a dividere i Paesi.

La data precisa per l’introduzione di controlli più rigidi al Brennero, punto di passaggio cruciale negli scambi tra Nord e Sud Europa, dipende anche dal numero di migranti e dai progressi nella costruzione di un centro di controllo delle frontiera, ha detto Doskozil.

Nel corso della sua visita a Roma l’8 aprile scorso, la ministra degli Interni austriaca, Johanna Mikl-Leitner, aveva assicurato che il suo Paese avrebbe “fatto il possibile per evitare la chiusura del Brennero”, inevitabile però se l’Italia non avesse assicurato una rigida procedura di controllo dei migranti.

Ieri il governo italiano, per bocca del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ha bocciato l’ipotesi della costruzione di una barriera alla frontiera, definendola “un grave errore che viola le regole europee”. La prospettiva di una chiusura e di controlli sistematici al confine del Brennero non piace neppure alla Germania, dato che questo passaggio rappresenta un punto nevralgico per il traffico passeggeri e merci tra nord e sud europa. Oggi i ministri degli Esteri e della Difesa austriaci si recheranno a Berlino per discutere della crisi dei migranti. La mossa del governo austriaco arriva in un clima pre-elettorale dominato dalla questione dei migranti. Il prossimo 24 aprile in Austria i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo presidente della Repubblica.






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