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Istat: crolla il numero degli immigrati, boom degli espatri

Secondo il Rapporto annuale dell’Istat, nel 2013 le nascite in Italia hanno toccato un nuovo minimo storico, attestandosi a 515mila unità – Si inverte il trend dell’immigrazione: ingressi in calo del 27,7% sul 2007, mentre gli emigrati sono in aumento del 36% su base annua – A rischio circa tre milioni di famiglie.Un paese sempre più vecchio, con sempre meno nascite e in cui il trend dell’immigrazione sembra essersi invertito: crollano gli ingressi e aumentano gli espatri. E’ il quadro dell’Italia che emerge dal Rapporto annuale dell’Istat, secondo cui nel 2013, ad esempio, le nascite hanno toccato un nuovo minimo storico, attestandosi a 515mila unità, 12mila in meno del minimo registrato nel 1995.

Ma a colpire sono i dati sull’immigrazione, sempre più frenata dalla crisi: nel 2012 gli ingressi sono stati 321mila, -27,7% rispetto al 2007, mentre cresce il numero degli stranieri che se ne vanno (+17,9%) e, soprattutto, degli italiani che cercano fortuna all’estero. Il numero degli emigrati è cresciuto infatti fino a 68mila unità nel 2012, in aumento del 36% su base annua, “il numero più alto in 10 anni”.

Molti anche i giovani tra i 15 e i 34 anni che lasciano il Paese in cerca di opportunità, 26mila nel 2012. Dal 2008 ad oggi sono quasi 100mila i giovani espatriati.

Sono circa 3 milioni, invece, le famiglie italiane dove nessuno lavora: 2 milioni quelle con almeno un 15-64enne, senza occupati e pensionati da lavoro, più un altro milione circa di famiglie composte da più persone, ma rette solo da una pensione da lavoro.

Sono 6,3 i milioni di persone senza posto di lavoro, tra disoccupati e persone che vorrebbero lavorare. Guardando ai giovani, nel 2013 tra i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che né lavorano né studiano, i cosiddetti Neet, sono 2 milioni 435 mila, in aumento di 576mila rispetto al 2008. In aumento le famiglie in cui l’unico occupato è donna, +34,5% tra il 2008 e il 2013, oltre quota 2,3 milioni.

Cala il numero di persone appartenenti a famiglie in condizioni di grave deprivazione, pari a 7,6 milioni, ovvero il 12,5%, contro gli 8,7 milioni del 2012. In generale, secondo l’Istat, “l’Italia è uno dei paesi europei con la maggiore disuguaglianza nella distribuzione dei redditi primari, guadagnati dalle famiglie, sul mercato impiegando il lavoro e investendo i risparmi”.

L’Italia, infine, rimane uno dei Paesi più vecchi al mondo: il nostro indice di vecchiaia rimane uno dei più alti al mondo, con 151,4 persone over-65 ogni 100 giovani con meno di 15 anni, contro una media Ue a 116,6. La speranza di vita è di 79,6 anni per gli uomini e 84,4 per le donne.

fonte: http://www.firstonline.info/a/2014/05/28/istat-crolla-il-numero-degli-immigrati-boom-degli-/a1dfbb61-1bc3-4b55-aea1-a1f9dcc33c70






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