IMMIGRAZIONE: IL 46percento DEGLI ITALIANI RITIENE CHE L’ITALIA NON DEBBA AIUTARE I RIFUGIATI
ROMA – L’immigrazione è diventata in un anno la principale sfida che l’Ue deve affrontare, seguita dal terrorismo, che ha surclassato in meno di un anno i problemi legati alla crisi economica. Per gli italiani (il 69%) è bene che l’Europa affronti la crisi migratoria con una politica comune, ma quasi la metà (il 46%) ritiene che l’Italia non debba aiutare i rifugiati e il 49% guarda con sospetto anche i cittadini di altri Paesi Ue che si sono trasferiti nel nostro Paese.
E’ la fotografia scattata da Eurobarometro, il sondaggio europeo sulle opinioni dei cittadini condotto nel novembre 2015 (dopo l’acuirsi in estate della crisi dei migranti sulla rotta balcanica, ma prima degli attacchi di Parigi) e presentato oggi dalla Commissione Europea a Roma.
Il 50% degli italiani, inoltre, non si sente cittadino europeo e il 63% è convinto che gli interessi dell’Italia non siano tenuti nella dovuta considerazione a Bruxelles. All’Unione europea si riconoscono tuttavia alcune principali conquiste: per gli europei (il 49%) il primo è la liberta di movimento, la possibilità cioè di viaggiare, studiare o lavorare ovunque nell’Ue, libertà che gli italiani pongono invece al secondo posto (36%) rispetto al primato dell’euro (41%).
Per il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Emilio Dalmonte, il fatto che per la metà degli italiani non si debbano aiutare i migranti è un dato che deve far riflettere. Le immagini che arrivano da Idomeni non sono diverse da quelle degli sfollati di 70 anni fa nel nostro Paese, ha commentato sottolineando che è un dato in linea con quello di Paesi dell’Est Europa tradizionalmente più scettici con i rifugiati, come Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia. Secondo Mario Morcellini, docente all’Università La Sapienza di Roma, la responsabilità è in gran parte dei media – e in particolare dei talk show responsabili dell’antipolitica e dell’incattivimento dell’opinione pubblica – che hanno aggravato la percezione degli italiani sull’immigrazione, ben oltre la misura reale del fenomeno.
In realtà credo che siano altre le origini dell’avversione dimostrata dalla nostra popolazione nei confronti dell’invasione dei migranti, derivante anche dal buonismo imperante in ben definite aree politiche, religiose, culturali e sociali dell’Italia. Su questi dati anche il Governo dovrebbe fare una seria riflessione, soprattutto alla luce dell’inerzia persistente dell’Ue e dell’atteggiamento di chiusura della quasi totalità degli altri paesi Ue: l’Italia e la Grecia non possono farsi carico da sole di tutti i disperati che arrivano sulle rotte dei Balcani e del Mediterraneo.
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