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IMMIGRAZIONE: DAL 6 APRILE, ANCHE L’IMMIGRATO PUÒ FARE L’AUTISTA!

Cambiano le norme per i permessi di soggiorno.
Sabato scorso, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il decreto legislativo che dà attuazione alla “direttiva 2011/98/UE relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di  un  permesso  unico che consente  ai cittadini di Paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato  membro. Il d. lgs. entrerà in vigore il prossimo 6 Aprile.

Il testo ha intenzione di far maggiore chiarezza sui permessi di soggiorno che permettono di avere un’occupazione, introdurre una immigrazionenuova procedura per l’esame delle domande dei flussi e abolire la vecchia normativa che impediva agli immigrati di svolgere lavori come l’autista di autobus. D’altro canto però, sono previsti tempi più lunghi per la burocrazia dell’immigrazione. 

Infatti, dal 6 di Aprile si passerà dagli attuali  venti giorni previsti ai sessanta giorni il tempo massimo per rinnovare o convertire il permesso di soggiorno. Mentre aumentano da quaranta a sessanta i giorni in cui lo  Sportello Unico per l’immigrazione dovrà esaminale le domande per i flussi e concedere il nulla osta all’ ingresso del lavoratore in Italia. Comunque, se si pensa che già adesso, per rinnovare un permesso, spesso ci vogliono dei mesi, possiamo già immaginare cosa accadrà con le scadenza posticipate.

Per, i documenti di soggiorno rilasciati per lavoro, invece, verrà introdotta un’ ulteriore novità: la dicitura “Perm. Unico lavoro”. Questo “marchio”  servirà al datore di lavoro per capire se il cittadino straniero può essere assunto anche se è arrivato in Italia per  altri motivi (ad esempio grazie a un ricongiungimento).

Rimangono delle eccezioni. Anche se, a determinate condizioni, permettono di lavorare, non avranno la dicitura “Perm. Unico Lavoro” i permessi di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, per lavoro stagionale, per lavoro autonomo, per motivi umanitari, per rifugiati, per protezione sussidiaria, per studio e per alcune figure professionali che entrano in Italia al di fuori delle quote del decreto flussi.

C’è una novità anche per gli Sportelli Sportelli Unici per l’Immigrazione. Le domande per le assunzioni dall’ estero d’ora in poi verranno infatti “esaminate nei limiti numerici” stabiliti dal decreto flussi, e quelle superano questi limiti potranno essere esaminate solo “nell’ ambito delle quote che si rendono successivamente disponibili”. Questo vuol dire che gli Sportelli, una volta giunti al limite massimo di richieste, potranno ignorare le altre senza più essere tenuto ad emettere e motivare i rigetti.

Ma la vera novità sta nell’ eliminazione di un articolo di un Regio decreto del 1931 secondo il quale il personale di ferrovie, tramvie, autolinee e linee di navigazione interna doveva essere necessariamente cittadino italiano. In realtà, questa vecchia norma era già stata implicitamente abrogata da diversi tribunali perchè ritenuta discriminatoria. Eppure, molte aziende che lavorano nel settore dei trasporti continuavano a ritenerla valida escludendo gli stranieri dai bandi di assunzione. Sembra un segnale di apertura. Forse dovuto al fatto che si deve riconoscere la natura multietnica della nostra società o forse perchè siamo rimasti uno pesi dell’Unione Europea più arretrati quando si parla di immigrazione?

fonte: news.you-ng.it






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