Immigrazione, Caritas-Migrantes: raddoppiate domande di asilo nel 2014
Pubblicato il Rapporto annuale sulla protezione internazionale: nei primi sei mesi di quest’anno il numero di richieste presentate nel nostro paese sono state 25mila, il doppio di quelle di tutto il 2013
ROMA – Nei primi sei mesi di questo anno le richieste di asilo presentate alle istituzioni italiane da migranti è aumentato esponenzialmente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tanto da raddoppiare. A rilevarlo è il documento – presentato oggi dalla Caritas italiana – Rapporto sulla protezione internazionale. Stando alle cifre: fino al primo luglio 2014 sono state presentate oltre 25mila domande di asilo, pari al totale di quelle fatte in tutto il 2013.
Un dato preoccupante. È il dato preoccupante che emerge dallo studio compiuto in collaborazione tra gli enti Caritas italiana, Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Cittalia, Fondazione Migrantes, Servizio centrale dello Sprar e Unhcr. Il Rapporto fa coincidere l’aumento di richieste d’asilo con il maggior numero di migranti che hanno raggiunto il nostro paese nello stesso periodo di tempo.
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Il nesso fra crisi politica e migrazioni. Lo studio – un tentativo “di costruire un sistema di accoglienza oggettivo e virtuoso”, spiegano le associazioni – fotografa e registra la realtà delle migrazioni, cogliendone con precisione il nesso che corre tra l’aumento degli spostamenti ‘forzati’ e la crisi politica, economica e sociale, dei paesi di partenza. Gli anni che vanno dal 2008 al 2014, infatti, sono gli anni della cosiddetta primavera araba e della ripresa di conflitti e tensioni in Medioriente: Libano, Iraq, Afghanistan e Siria. Sono proprio queste realtà quelle maggiormente rappresentate tra gli immigrati.
Gli arrivi via mare. Conseguenza diretta di queste tensioni è, ad esempio, il fenomeno delle carrette del mare e degli sbarchi sulle coste italiane (e non solo). Secondo il Rapporto, il numero di traversate (quelle arrivate a buon fine almeno) dal primo gennaio al primo luglio del 2014 è di 400, che in totale hanno portato nel nostro paese 65.456 persone. Il numero di coloro che aveva tentato la sorte attraverso il mediterraneo nello stesso periodo dell’anno precedente era nettamente inferiore, appena un decimo: 7.916 persone. Nel 2013, però, l’afflusso di immigrati nel complesso era stato di circa 43mila persone, che rispetto all’anno ancora precedente, il 2012, aveva già registrato un aumento esponenziale, pari al 325 percento.
La nazionalità dei migranti. I Paesi maggiormente rappresentati dagli immigrati che si affacciano alle nostre coste sono essenzialmente africani e mediorientali. Tra questi – con riferimento ai dati del primo semestre di quest’anno – il Rapporto ci dice che il 30 percento di chi arriva è eritreo, a seguire siriano (a causa prima della guerra civile anti Assad e successivamente a seguito del sorgere dell’Is) e poi malese. Nel 2013 le cose non erano del tutto differenti: il 26,3 percento del totale era siriano, il 23 eritreo e il 7 percento somalo. Nel 2012, invece, la prima nazionalità a rappresentare i migranti in arrivo era quella tunisina, che raggiungeva il 17 percento del totale. Questo ultimo dato rispecchia la sostanziale stabilità raggiunta in Tunisia nell’ultimo anno.
fonte: http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2014/11/17/news/caritas-migrantes_raddoppiate_le_domande_di_asilo-100776170/
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