Immigrazione, almeno sei vittime in un naufragio. Domani a Roma vertice europeo sull’emergenza
Nuovi sbarchi nella notte, quattromila i migranti recuperati dalla Marina Militare nel fine settimana. A Pozzallo le 18 vittime soffocate su un gommone. Sbarchi in Salento
Si stringono i tempi su Frontex Plus, la formula scelta informalmente a Bruxelles per indicare il rafforzamento dell’intervento Ue in tema di immigrazione. Tante le ipotesi di riforma sul tavolo, da nuove forme di finanziamento a un cambio delle tipologie d’intervento, al centro, già domani, a Roma, di una riunione tecnica tra gli esperti del Viminale e i rappresentanti della Commissione Ue e della stessa agenzia Frontex.
Obiettivo comune, come spiega il portavoce della commissaria agli affari interni Cecilia Malmstroem, «identificare le modalità con cui meglio assistere l’Italia», alle prese con l’emergenza sbarchi: solo tra venerdì e sabato quasi 4.000 migranti salvati dal mare; 113 mila dall’inizio dell’operazione Mare Nostrum.
L’ENNESIMO NAUFRAGIO
L’appuntamento fissato dopo un fine settimana tragico. Un peschereccio stracarico di migranti si è capovolto: sei i morti, un numero imprecisato di dispersi, 364 le persone tratte in salvo dagli uomini della missione Mare Nostrum. È il bilancio, ancora provvisorio, dell’ennesima tragedia che si è consumata nel canale di Sicilia.
Si tratta del terzo naufragio di migranti in poco più di 48 ore: il primo è avvenuto sabato a largo delle coste libiche con oltre 200 vittime; il secondo nella notte tra sabato e domenica con 18 morti; il terzo, appunto, la scorsa notte, con almeno sei morti. Nelle stesse 48 ore sono stati quasi 4.000 i migranti tratti in salvo dalle navi della Marina militare.
4.000 SALVATI IN 48 ORE
Tra venerdì e domenica sono stati quasi 4.000 i migranti salvati e recuperati dalle navi della Marina, dai mercantili e dalle motovedette delle Capitanerie di porto. In particolare, il pattugliatore Sirio sabato sera ha soccorso 73 persone che si trovavano su un gommone in difficoltà: a bordo anche i corpi senza vita di 18 persone, probabilmente uccise dalla sete, dalla fame o dalle esalazioni della benzina. Sarà l’autopsia decisa dalla magistratura a stabilirlo. Lo stesso pattugliatore ha inoltre soccorso e recuperato altri immigrati da un secondo natante sbarcando tutti ieri sera a Pozzallo: 266 migranti e 18 cadaveri. La fregata Fasan, invece, ha sbarcato ieri a Reggio Calabria 1.373 migranti e un cadavere – un uomo che sarebbe stato ucciso da uno degli scafisti, secondo le prime testimonianze – recuperati nelle operazioni di venerdì e sabato. Sempre in Calabria, a Crotone, nave San Giusto ha sbarcato nel pomeriggio 1.367 persone, tra cui 192 donne e 156 minori, soccorsi insieme a nave Fenice e a una motovedetta della Guardia costiera. Altre tre motovedette delle Capitanerie hanno soccorso 277 migranti, sbarcandoli ieri sera nel porto di Trapani.
MARE NOSTRUM
Dall’inizio di Mare Nostrum sono stati 113mila gli immigrati tratti in salvo, ha detto oggi il capo di stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, che auspica la trasformazione dell’operazione in una missione multinazionale a guida italiana. Nove sono stati gli abbordaggi di navi, quattro le navi madre catturate, 230 gli scafisti fermati. Secondo De Giorgi, «Mare Nostrum ha rallentato l’arrivo dei clandestini in Italia. Gli sbarchi sono aumentati per lo sfascio cui si assiste nei paesi di origine dei migranti, non per Mare Nostrum, che ha invece consentito di ridurre la illegalità in alto mare offrendo loro una accoglienza migliore».
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