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Immigrati, Ue: “Italia dica cosa vuole. A marzo non rispose”. Alfano: “Parole ridicole”

Scontro sulla vicenda immigrazione fra Italia e Ue. Il ministro dell’Interno: “Trasformiamo il paese nella prigione dei rifugiati”

BRUXELLES – All’indomani dellanuova strage in mare tra Italia e Libia, è scontro tra Italia e Unione europea sul tema immigrazione. Il portavoce della Commissaria Cecilia Malmstrom, Michele Cercone, ha detto che la Commissione europea collabora in modo positivo con le autorità italiane sul problema della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, attraverso “contatti quotidiani”, ma l’Italia “deve dire quello che vuole esattamente” dall’Ue. E poi ha attaccato: “Nel mese di marzo Malmstrom ha inviato una lettera al governo italiano in cui chiedeva indicazioni concrete” su quello che Bruxelles avrebbe potuto fare in più rispetto a quanto già messo in campo. “Non abbiamo mai ricevuto risposta”. Ma il governo italiano risponde per bocca del ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Parole fra il provocatorio e il ridicolo”.

Il problema dei rifugiati. La Commissione europea “ha messo in campo tutti i mezzi a propria disposizione per sostenere l’Italia” nella gestione dei flussi di migranti nel Mediterraneo –  ha detto poco dopo Malmstrom – .Tutto quello che è stato richiesto e che era nei limiti delle competenze della Commissione è stato fatto e messo in campo”, ha spiegato il portavoce. Poi ha parlato del mancato ricollocamento di rifugiati in altri paesi della Ue, per mancata iniziativa di questi ultimi. “Noi all’Ue possiamo finanziare il ricollocamento dei rifugiati ma non possiamo obbligare i paesi ad accoglierli”, ha detto.

Alfano. Non si è fatta attendere la replica alla Commissaria Ue del ministro dell’Interno Angelino Alfano , che ieri aveva accusato la Ue di non aiutare il nostro paese. Sono quattro le “indicazioni precise che noi abbiamo sempre dato in tutte le riunioni a Bruxelles” sul tema dell’immigrazione – ha detto intervistato da Radio24, replicando al portavoce del commissario Ue agli Affari interni, Malmstrom – . La prima: accoglienza umanitaria in Africa, in particolare in Libia. La seconda richiesta è che il soccorso in mare debba farlo l’Europa attraverso Frontex. L’Europa venga nel Mediterraneo a salvare dalla morte. La terza richiesta è che Frontex abbia una sede in Italia e non a Varsavia. Infine, elemento importantissimo, siccome i migranti non vogliono stare in Italia, devono avere la possibilità di esercitare il diritto di asilo politico anche nel resto di Europa. Altrimenti trasformiamo l’Italia nella prigione dei rifugiati politici”. E poi riferendosi alla lettera della Ue ha detto:  “Se il problema è spedire letterine, invece di spedire letterine domani prendo un aereo e ci vado io a Bruxelles”.

Richieste di asilo. Proprio sulla questione delle richieste di diritto di Asilo, Malmstrom ha detto che “se è vero che l’Italia, come altri paesi membri ha subito un aumento dei flussi migratori, altri paesi ricevono molte più richieste di asilo”. In particolare lo scorso anno la Germania ha ricevuto 125mila richieste di asilo, la Francia 75mila, la Svezia 54mila, il Regno Unito 30mila e l’Italia 28mila. “I primi tre paesi da soli ricevono più del 50% di tutte le richieste di asilo in Europa”, ha continuato il portavoce. “I paesi del Mediterraneo non sono sommersi dalle richieste”. Ma la commissaria Malmstrom è stata chiara: “Bisogna discutere e mettere sul tavolo le iniziative di tutti i paesi membri sul fronte dell’accoglienza”.

Renzi. Oggi anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha chiesto che “l’Italia non sia lasciata sola
ad affrontare una emergenza umanitaria” come quella legata all’immigrazione. Aggiungendo che “sia l’Europa ad assumersi la sua responsabilità” e che “intervenga anche l’Onu”. A seguito della nuova tragedia tra Libia e Lampedusa , proprio ieri premier Matteo Renzi aveva lanciato un appello alla Ue . Chiedendo all’Europa di non lasciare sola l’Italia.






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