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Gli immigrati producono ricchezza: è lombardo un quarto del Pil straniero

ilgiorno.it – In Italia generano quanto il fatturato Fiat. E la regione è ai primi posti

Milano, 13 novembre 2016 – In Lombardia gli immigrati contribuiscono, in maniera più rilevante rispetto a quanto avviene nel resto dell’Italia, a creare ricchezza. Il dato di sintesi emerge dalle analisi contenute nel rapporto curato dalla Fondazione Leone Moressa. In Italia gli stranieri che lavorano producono 127 miliardi di ricchezza, paragonabile al fatturato del gruppo Fiat, o al valore aggiunto prodotto dall’industria automobilistica tedesca. Il contributo economico dell’immigrazione si traduce in quasi 11 miliardi di contributi previdenziali pagati ogni anno, in 7 miliardi di Irpef versata, in oltre 550mila imprese straniere che producono ogni anno 96 miliardi di valore aggiunto. Di contro, la spesa destinata agli immigrati è pari al 2% della spesa pubblica italiana (15 miliardi: molto meno, ad esempio, dei 270 miliardi per le pensioni).

Secondo gli studiosi della Fondazione Moressa, «per mantenere i benefici attuali anche nel lungo periodo sarà necessario aumentare la produttività degli stranieri, non relegandoli a basse professioni». Questi i principali risultati presentati dalla Fondazione Leone Moressa con la sesta edizione del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, pubblicato con il contributo della Cgia di Mestre. L’edizione 2016, «L’impatto fiscale dell’immigrazione», si focalizza sul contributo della componente straniera alle casse pubbliche. Analizzando la situazione relativa alla Lombardia emerge che l’incidenza è del 22,8% e gli stranieri generano un Pil che in valori assoluti è pari a 34.472 milioni di euro, il 27,1% del totale delle regioni italiane. Un quadro di sintesi generato, sempre in Lombardia secondo i dati aggiornati alla prima parte del 2016, da 1.149.011 residenti immigrati pari al 22,9% del totale nazionale. Gli immigrati lombardi hanno un’incidenza dell’11,5% sul totale dei residenti: dal confronto con il 2015 sono diminuiti lievemente (-0,3%). «Il reale problema – si legge nel rapporto – sembra quindi essere la produttività. Il tasso di occupazione degli stranieri è nettamente maggiore di quello degli italiani, ma nella maggior parte dei casi (66%) si tratta di lavori a bassa qualifica. Questa situazione si traduce in differenziali di stipendio e reddito molto alti e quindi anche in tasse più basse versate. Solo di Irpef la differenza pro-capite tra italiani e stranieri è di 2mila euro».

di VITTORIO BELLAGAMBA

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http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/immigrazione-lavoro-1.2674705






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