Commento alla stampa sugli ultimi naufragi nel Mar Mediterraneo di Vincent Cochetel, Direttore per l’Europa di UNHCR.
L’Agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) esprime profonda preoccupazione per le ultime notizie riguardanti nuove morti nel Mar Mediterraneo durante questo fine settimana.
Secondo la Guardia Costiera Italiana, sono stati recuperati otto cadaveri e si temono 52 dispersi in seguito a due incidenti che sabato hanno coinvolto un numero consistente di persone a bordo di fragili gommoni a largo delle costa della Libia.
Più di 2.500 persone sono state salvate in oltre una dozzina di operazioni di ricerca e soccorso coordinate dalla Guardia Costiera Italiana fra sabato e domenica. Queste persone stanno sbarcando e saranno sbarcate in vari porti italiani nei prossimi giorni. È importante che siano sviluppate con urgenza risposte che scaturiscano da una più ampia condivisione delle responsabilità rispetto allo sbarco delle persone soccorse. Le soluzioni non possono essere trovate solo in Italia.
L’Agenzia ONU per i rifugiati elogia gli sforzi di salvataggio della Guardia Costiera Italiana, delle autorità governative europee e delle ONG, ma è profondamente amareggiata dal numero delle vittime che è in continua crescita. Fino ad oggi nel 2017, oltre 1.770 persone sono già morte o risultano disperse nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo, e siamo solo all’inizio della stagione estiva. Altre persone sono morte nel Sahara prima di arrivare in Libia.
Salvare vite deve rappresentare la priorità assoluta per tutti ed è necessario incrementare gli sforzi di salvataggio lungo questa rotta letale.
I flussi misti di persone attraverso l’Africa orientale e occidentale verso il Sudan, il Niger e la Libia continuano e le crudeli reti dei trafficanti prosperano.
Abbiamo urgentemente bisogno di rinnovati sforzi per trovare soluzioni diverse per i rifugiati e i migranti nei paesi che attraversano prima di raggiungere la Libia, data l’insicurezza in quel paese e la vulnerabilità delle persone in movimento, esposte a forme orribili di sfruttamento ed abuso. Parallelamente, sono necessarie nuove misure per combattere seriamente il traffico di esseri umani su tutte e due le sponde del Mediterraneo.
L’UNHCR esorta inoltre a sviluppare percorsi alternativi e sicuri in modo che le persone non debbano intraprendere viaggi così pericolosi. Per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale, le alternative includono la riunificazione familiare, il reinsediamento, le borse di studio per rifugiati e la sponsorizzazione privata.
Devono anche essere raddoppiati gli sforzi per affrontare le cause fondamentali di questi movimenti di persone verso la Libia, anche attraverso la risoluzione dei conflitti e la riduzione della povertà.
Per informazioni
UNHCR Italia
Ufficio stampa – Tel. 06 8021225 11/12/13/14
Carlotta Sami – Cell. +39 335 6794746
Federico Fossi – Cell. +39 349 0843461
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