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Immigrazione, naufragio nel mar Egeo: almeno 22 morti. Cercavano di raggiungere la Grecia dalla Turchia

repubblica.it – ATENE – Almeno 22 migranti sono annegati all’alba nel naufragio di un barcone e di un gommone nel Mar Egeo, mentre almeno in sette risultano dispersi. Lo ha annunciato la Guardia costiera greca precisando che l’imbarcazione cercava di raggiungere la Grecia dalla Turchia. Le vittime sin qui accertate sono quattro bambini – tre maschietti e una femminuccia -, dodici donne e sei uomini. 

La tragedia è avvenuta al largo dell’isola di Samos in seguito al capovolgimento del barcone di 10 metri e del gommone di due metri su cui viaggiavano, in base al racconto dei superstiti, circa 65 immigrati, 36 dei quali sono stati tratti in salvo, di cui 32 uomini, tre donne e un bambino, trasferito all’ospedale di Atene in stato di ipotermia. I sopravvissuti, riporta la guardia costiera greca, sono stati identificati in 23 somali, nove siriani e tre eritrei.

Mancano all’appello almeno sette persone e non si esclude che i morti possano essere di piu. Tra le vittime, 18 sono state recuperate nel relitto del barcone che, sovraccarico di persone, si è ribaltato, così come il gommone con cui tentava la traversata. Gli altri quattro corpi sono stati recuperati in mare.

Alle ricerche tuttora in corso per l’individuazione di altri naufraghi partecipano tre pescherecci, una nave della guardia costiera, una nave della Frontex, navi della marina militare greca ed elicotteri.

Il Mare Egeo fra Turchia e Grecia è diventato negli ultimi mesi una zona di intenso passaggio di clandestini verso l’Ue dopo che i controlli alle frontiere terrestri sono stati rafforzati da Ankara e Atene. Solo nell’ultimo weekend la guardia costiera greca ha soccorso e portato in salvo circa 250 immigrati.

Dall’inizio dell’anno, altri 19 migranti sono annegati durante durante queste pericolose traversate. Secondo un rapporto di Amnesty International, tra l’agosto del 2012 e il marzo del 2014 sono spariti tra le onde del mar Egeo almeno 188 persone, tra cui molti bambini.

fonte:  repubblica.it






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