VatiLeaks, sit-in di solidarietà a Fittipaldi e Nuzzi davanti al Vaticano
Nuova udienza del processo ai due giornalisti imputati per violazione del segreto di Stato. La Questura di Roma: «Non abbiamo vietato la manifestazione». Ieri Articolo21 e Fnsi avevano denunciato la mancata autorizzazione – DI RITA RAPISARDI – espresso.repubblica.itNuova udienza per il processo VatiLeaks che vede imputati tra gli altri i giornalisti Emiliano Fittipaldi dell’Espresso e Gianluigi Nuzzi di Mediaset, accusati di violazione del segreto di Stato. Un sit-in di solidarietà ai due cronisti ha comunque raggiunto questa mattina il Vaticano,nonostante ieri Articolo21 avesse denunciato la mancata autorizzazione da parte della Questura di Roma.
«Non è stato adottato alcun provvedimento di divieto a carico dei promotori della manifestazione promossa da Articolo 21 in concomitanza con le attività processuali in atto oggi in Vaticano nell’ambito dell’inchiesta VatiLeaks». É la risposta della Questura allo “stupore e indignazione” dellaFederazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), l’Unione Sindacale Giornalisti Rai (Usigrai) e Articolo21.
«I promotori della manifestazione – si legge nella nota – avevano rappresentato l’intenzione di organizzare un’iniziativa nell’area del Vaticano, in concomitanza con l’Udienza Generale del Santo Padre alla quale stanno partecipando oltre 40.000 persone. Ai promotori sono stati presentati gli evidenti motivi di sicurezza legati all’altissima esposizione a rischio della zona ma, essendo loro interessati all’area della Santa Sede, non hanno più presentato alcuna comunicazione».
Durante il sit-in agenti della Polizia di Stato sono intervenuti per identificare alcuni partecipanti denunciati per omesso preavviso.
«Ci è stato impedito di fare questa manifestazione – ha spiegato Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi – siamo rispettosi comunque delle disposizioni di legge, ma riteniamo che sia un processo ingiusto e sbagliato, un processo-farsa, perché è un processo ai giornalisti e al diritto di cronaca che non ha cittadinanza in nessuno stato di diritto».
«Ci dispiace vedere che in Italia c’è qualcosa che non va a livello di libertà di stampa quando si affrontano questioni attinenti la chiesa o il Vaticano, come avviene per questo processo, come è avvenuto di recente anche per la stipula dell’accordo fiscale tra Italia e Vaticano, così come per l’8×1000» sono le parole di Giuseppe Civati che ha partecipato al presidio davanti all’ingresso del Perugino.
«Esprimo piena solidarietà ai giornalisti identificati e denunciati questa mattina per aver preso parte alla manifestazione in Vaticano promossa da Articolo 21, PRESSing Nobavaglio, Fnsi e Usigrai. Le accuse a loro rivolte, oltretutto, mettono in discussione la nostra sovranità nazionale. Il Governo italiano intervenga con urgenza» sono state invece le parole di Gianluca Peciola di Sinistra Ecologia e Libertà (Sel).
IL PROCESSO
In aula per la ripresa del processo anche Francesca Immacolata Chaouqui. L’ex membro della Prefettura degli Affari economici (Cosea), al settimo mese di gravidanza, è stata interrogata. La settima udienza del processo VatiLeaks potrebbe terminare in serata.
«I medici ancora una volta mi hanno consigliato di non sottopormi allo stress fisico e mentale del processo: mancano pochi giorni all’inizio dell’ottavo mese di una gravidanza a rischio. Eppure oggi sarò in aula» ha scritto la Chaouqui in un post pubblicato su Facebook pochi minuti prima di entrare nell’aula del tribunale.
Fittipaldi e Nuzzi invece sono accusati di violazione del segreto di Stato, per il codice penale vaticano, rischiano una condanna a otto anni. Nei loro libri “Avarizia” e “Via Crucis” Fittipaldi e Nuzzi hanno pubblicato alcuni documenti riservati e per questo il Vaticano li ha accusati di trafugamento.
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