Immigrazione. Quando servizi e controlli sono insufficienti
Volontari al fianco degli immigrati per l’insegnamento della lingua. “E’ un do ut des”Benevento.
Benevento, ormai si sa bene, da un bel po’ di tempo si presenta multiculturale, una città spaccata in due in tema di accoglienza, ma che sa dare anche belle risposte che lasciano piacevolmente colpiti. Gli immigrati,ospiti da noi,non sempre sono ben accetti.Spesso al centro dell’attenzione per proteste rispetto ai centri che li “accolgono”,diventano bersaglio facile dell’altra faccia cittadina,quella che vorrebbe mandarli a casa.Erminio Fonzo è un insegnate volontario di italiano e ci ha raccontato:“Gli immigrati nel beneventano si trovano a fronteggiare le stesse difficoltà che hanno in tutto il Paese.Dal punto di vista linguistico,l’insegnamento dell’italiano è lo strumento principale attraverso il quale si possono includere queste persone”e aggiunge”I volontari scendono in campo perché i servizi che sono offerti non sempre sono sufficienti.Ci sono vari livelli di scuola,prima di tutto in base all’età.Per esempio i minori di 16 anni sono tenuti a frequentare le scuole regolarmente,poi ci sono le scuole all’interno dei centri di accoglienza che a volte ci sono a volte non ci sono,che a volte funzionano bene e a volte non funzionano.Ci sono,poi strutture,come quella di cui faccio parte,che si occupano in maniera volontaria dell’insegnamento dell’italiano,anche perché diventa una sorta di do ut des”.
Annalisa Ucci
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